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Gli agricoltori al fianco dei medici per sostenere il paese

“C’è un’Italia che non si ferma in questi giorni diemergenza nazionale. Al fianco dei mediciimpegnati in prima linea per la cura dei pazienticolpiti dal coronavirus, ci sono i lavoratori delsettore agricolo che continuano a lavorare persostenere il Paese, assicurando le indispensabiliforniture di beni alimentari alla popolazione” –dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionaleConfeuro.

La cura dei campi richiede in questa fase forteimpegno e volontà, perché in seguito alla chiusuradelle frontiere e al diffuso allarme sono circa370mila i braccianti stranieri che mancanoall’appello. La loro assenza genera un’ulterioreemergenza, in quanto la manodopera esteragarantisce quasi un terzo delle ore lavoro. I nostriagricoltori sono quindi chiamati a uno sforzostraordinario per compensare questa mancanza edevitare che la produzione marcisca in terra, mettendo a rischio le forniture ai mercati. In questomomento sentiamo sulle nostre spalle una granderesponsabilità, che ci spinge ad andare avantinonostante i rischi per i lavoratori della filieraagroalimentare.

Nel corso della crisi è riemersa la centralità disettori essenziali come la sanità e l’agricoltura, troppo a lungo trascurati da politiche e decisionimiopi. “Tra i risvolti positivi dell’emergenza, –continua Tiso -ci auguriamo possa esserci anchela rivalutazione del settore primario. Misurestraordinarie come l’innalzamento degli aiuti dellaPac 2020 dal 50 al 70%, gli ammortizzatori sociali inderoga e i fondi ad hoc per le aziende più colpite, già sul tavolo del Governo, sono sicuramentepositive. Ma nel lungo periodo ancora piùimportante sarà restituire all’agricoltura lacentralità che le spetta nell’agenda politicanazionale ed europea”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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