Economia

Giornata mondiale dell’alimentazione

Il 16 ottobre  è l’anniversario della fondazione della Fao, istituita a Québec in Canada nel 1945 ed in questa data ricorre la Giornata mondiale dell’alimentazione.
Il rapporto della Fao in occasione della Settimana mondiale dell’alimentazione. Dice che circa il 14 % del cibo nel mondo viene perso nello stoccaggio e nel trasporto dal campo allo scaffale. A sottolinearlo il nuovo rapporto della Fao sullo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2019 (SOFA) che analizza e approfondisce le quantità e le cause delle perdite alimentari nelle diverse fasi della filiera alimentare, sollecitando scelte consapevoli per la loro effettiva riduzione e segnalando nuove metodologie per monitorarne i progressi.
Assosementi ricorda che occorre ridurre gli sprechi alimentari, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni alimentari e mettere a disposizione dei consumatori varietà dai contenuti nutrizionali migliori. Sono questi i risultati concreti che promette di garantire l’innovazione vegetale a tutela della sicurezza alimentare, a patto che gli agricoltori possano avere accesso alle nuove tecniche di miglioramento genetico.  “Oggi l’agricoltura è chiamata a vincere una grande sfida, che consiste nel produrre una maggiore quantità di cibo con meno superfici a disposizione e in maniera più sostenibile – ha dichiarato Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi. Per aumentare la produttività degli agricoltori e aiutarli a raggiungere il livello di produzione alimentare necessario per sfamare i 10 miliardi di persone che popoleranno il Pianeta nel 2050, è fondamentale poter contare sulle nuove varietà tecniche di miglioramento genetico. Purtroppo però le New Breeding Techniques oggi sono ancora guardate con pregiudizio, nonostante riproducano in maniera più rapida le stesse mutazioni che avvengono normalmente in natura”.
“Vogliamo impegnarci per ridurre gli sprechi alimentari, sostenere un’economia circolare, combattere la fame, combattere le disuguaglianze – ricorda il Ministro Teresa  Bellanova – la lotta agli sprechi alimentari è un nostro obiettivo ineludibile. Solo in Italia lo spreco di cibo vale 12 miliardi. Con il nostro Ministero e con il Ministero del Lavoro garantiamo già adesso l’assistenza alimentare a oltre 2 milioni di persone indigenti. Dobbiamo fare di più. Bisogna per questo rilanciare il lavoro avviato con la Legge 166 del 2016, di riduzione delle filiere produttive e di educazione delle famiglie, considerato che il 50 per cento dello spreco avviene dentro le mura di casa”.
L’obiettivo ‘Fame Zero’ è un imperativo che responsabilmente gli imprenditori agricoli si sono assunti e a cui stanno lavorando incessantemente per raggiungerlo. Lo ha sottolineato la giunta esecutiva di Confagricoltura. I paradossi dell’accesso al cibo sono evidenti, ha messo in evidenza Confagricoltura, con 821 milioni di individui sulla terra che ancora oggi soffrono la fame e con 1 persona ogni 3 che è malnutrita. D’altro canto, una persona su 8 nella nostra civiltà occidentale, soffre di obesità o di malattie connesse alla cattiva o eccessiva alimentazione. Ad avviso di Confagricoltura sono tanti e molteplici i temi che si intrecciano tra di loro: fame zero e lotta allo spreco alimentare, eliminazione delle disparità di accesso al cibo e affermazione di nuovi stili di vita e alimentari. A ciò si aggiungano i problemi che riguardano la produttività agricola che deve crescere ma riducendo l’impatto sulle risorse ambientali e naturali; che deve aumentare ma adattarsi ai cambiamenti climatici che tendono a far ridurre le rese produttive, laddove invece si devono espandere.
“Abbattere sprechi e inefficienze e garantire cibo sano. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, emerge ancora una volta l’importanza di evitare le perdite di cibo che avvengono lungo tutta la filiera agro-alimentare e di puntare sulla qualità per garantire la sicurezza alimentare – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. Le Nazioni Unite ricordano che c’è cibo a sufficienza per sfamare tutti, ma più di 820 milioni di persone soffrono la fame. Al tempo stesso, un terzo del cibo prodotto ogni anno viene buttato nella spazzatura senza nemmeno arrivare sulla tavola”.
In Italia ci sono 2,7 milioni di affamati che nel 2018 sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare, di cui oltre il 55% concentrati nelle regioni del Mezzogiorno. E’ quanto emerge dalla prima mappa della fame in Italia elaborata dalla Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione promossa dalla Fao, sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).
“A differenza di quanto si pensa – sottolinea la Coldiretti – il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. Le maggiori criticità in Italia si registrano in Campania con 554mila di assistiti, in Sicilia con più di 378mila ed in Calabria con quasi 300mila ma anche nella ricca Lombardia dove si trovano quasi 229mila persone in difficoltà alimentare. Tra le categorie più deboli degli indigenti a livello nazionale si contano – continua la Coldiretti – 453mila bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi 197mila anziani sopra i 65 anni e circa 103mila senza fissa dimora”.

  

 

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