Bioenergie

GAIA Energia: bene via libera a DL energia, che tutela coesistenza tra agricoltura ed energia

“Gli agricoltori vogliono e devono essere i veri protagonisti di tutte quelle attività che vedono coinvolte le campagne italiane e che contribuiscono alla soluzione delle emergenze che vive il paese in questi tempi difficili; per questo accogliamo con favore la conversione in legge del DL Energia, nel quale sono state accolte numerose istanze avanzate dalla cooperativa nata su impulso della Copagri per promuovere le agroenergie”. Lo sottolinea il presidente di GAIA Energia Sergio Marini a seguito della conversione in legge, con modificazioni, del cosiddetto “DL Energia”, il DL 17/2022 recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.

“Durante l’iter parlamentare, in cui è stato migliorato il testo, è stata accolta la nostra richiesta di escludere dagli incentivi il fotovoltaico a terra, facendo sì che gli agricoltori impegnati nella produzione di cibo possano contribuire allo stesso tempo a quella di energia rinnovabile, senza però rischiare di andare a compromettere la potenzialità produttiva agricola”, prosegue Marini, ribadendo la necessità di puntare sull’agrivoltaico invece che sul fotovoltaico a terra.

“Con il DL Energia vengono definiti gli aspetti giuridici legati agli impianti agrivoltaici, garantendo il principio della coesistenza sostenibile tra produzione di energia e agricoltura”, rimarca il presidente, invitando le autorità preposte ad “accelerare con l’emanazione delle linee guida per attuare i contenuti del testo, che il CREA e il GSE dovranno diffondere entro 30 giorni dall’entrata in vigore del DL”. “Saranno allora chiari – spiega – i parametri dell’agrivoltaico, ossia dell’installazione di pannelli fotovoltaici su suoli agricoli coniugati a monitoraggi che garantiscano la permanenza dell’attività agricola e la produzione di cibo”.

“L’agrivoltaico rappresenta un modello che merita di essere incentivato, perché rappresenta il giusto connubio tra agricoltura e produzione di energia, diversamente da quanto avviene con l’installazione dei pannelli a terra su suolo agricolo”, conclude Marini, secondo cui “l’obiettivo, anche in ottica PNRR, deve essere anche quello di garantire un’integrazione reddituale agli agricoltori e non la mera speculazione finanziaria a cui a volte un questi anni abbiamo assistito con il fotovoltaico a terra”.

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