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Contro la cimice asiatica si prova un insetto locale

Un passo avanti importante nel contrasto alla cimice asiatica senza uso di sostanze chimiche. Per la prima volta in Piemonte, a Cherasco, nel Cuneese, è stato liberato un insetto autoctono, antagonista naturale della cimice asiatica, in un noccioleto. Si tratta dell’Anastatus bifasciatus, insetto come antagonista naturale della cimice asiatica, allo scopo di verificarne l’azione di contrasto, già testata in laboratorio, anche in campo aperto ed individuato grazie alla ricerca promossa dalla Fondazione Crc nell’ambito del progetto HALY-End, che da tre anni coinvolge il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino e Coldiretti Cuneo.
“Il rilascio in campo di questo insetto – commenta il presidente della Fondazione Crc, Giandomenico Genta – rappresenta un primo risultato visibile del progetto di sperimentazione promosso dalla Fondazione Crc”.
Sono incalcolabili i danni che la cimice asiatica ha causato da quando, nel 2013, ha fatto la sua comparsa nelle nostre campagne: nutrendosi di oltre 300 specie vegetali − dalla frutta in guscio all’uva, dall’ortofrutta ai cereali fino alle piante ornamentali − la cimice ha colonizzato molto velocemente l’intero territorio provinciale e regionale, causando perdite per le aziende agricole, variabili di anno in anno e a seconda delle zone, fino all’80% dei raccolti.
L’Anastatus bifasciatus, che oggi viene introdotto in campo, è un insetto indigeno, già presente sul territorio italiano e pertanto utilizzabile sin da subito, a differenza di altri antagonisti esotici, come la “vespa samurai”, che non possono ancora essere rilasciati in pieno campo nel nostro Paese.
Il rilascio in noccioleto dell’insetto, allevato in massa da una biofabbrica italiana, è finalizzato ad aumentarne la popolazione nelle nostre campagne e valutarne l’efficacia contro le infestazioni di cimice asiatica.
“Grazie ai nostri tecnici in campo stiamo combattendo in prima linea l’invasione dell’insetto con metodi sostenibili, per salvaguardare l’ambiente e la qualità delle produzioni locali senza dimenticare il monitoraggio attivo sul territorio provinciale: sono 50 i punti di osservazione con trappole attrattive per la cimice che i tecnici Coldiretti controllano settimanalmente per aiutare i produttori agricoli ad impostare le più idonee strategie di lotta” aggiunge Roberto Moncalvo, delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.

 

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