Politiche agricole

Approvato alla Camera lo stop all’abbattimento selettivo dei pulcini maschi

Entro il 31 dicembre 2026, l’Italia dovrà adeguarsi al regolamento europeo relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento con cui si vieterà l’uccisione di pulcini maschi delle galline ovaiole. Ciò avverrà attraverso l’utilizzo di strumenti per il sessaggio degli embrioni ‘in ovo’ per identificare il sesso del pulcino prima della schiusa, così da eliminare le uova che contengano pulcini maschi o di altre tecnologie innovative che offrano una valida alternativa.
La Camera dei deputati ha votato, approvando l’emendamento e quindi l’introduzione di questo divieto, che arriva sulla scia di quanto annunciato da altri paesi europei come Francia e Germania.

Nell’industria delle uova infatti, i pulcini maschi sono considerati inutili per la produzione, in quanto non sono in grado di deporre le uova, né possono essere impiegati per la carne, in quanto specie diverse dai più comuni polli broiler utilizzati dall’industria alimentare. Per questo motivo ogni anno, in Italia vengono uccisi tra i 25 e i 40 milioni di pulcini  maschi sostiene Animal Equality che non può che celebrare questo passo storico e fondamentale in Italia per la tutela degli animali allevati a scopo alimentare. 

 “Per accompagnare le nostre imprese in questa innovazione di civiltà, che risponde peraltro alle esigenze dei consumatori moderni sempre più sensibili a queste tematiche, abbiamo impegnato il Governo a sostenere economicamente l’acquisto dei macchinari”  dichiara la deputata Francesca Galizia (M5S), prima firmataria dell’emendamento ‘salva pulcini’ e relatrice della Legge di delegazione europea approvata in prima lettura oggi alla Camera dei Deputati.

“L’uccisione selettiva dei pulcini maschi che avviene ogni giorno nell’industria delle uova non può essere ancora considerata la normalità e oggi il Parlamento ha scelto di sostenere la nostra proposta che segue le linee dettate anche dell’Unione europea in materia di benessere animale. È tempo di favorire l’introduzione delle tecnologie in-ovo sexing anche in Italia, come già stanno facendo i produttori, e le istituzioni devono impegnarsi in questo percorso fondamentale per il progresso del nostro Paese e degli animali”, ha commentato Alice Trombetta, direttrice esecutiva di Animal Equality Italia.

 

 

 

 

 

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