Politiche agricole

Accordo  tra Unione Europea e Cina che riconosce e tutela 100 Indicazioni Geografiche europee

L’Unione europea e la Cina hanno raggiunto un accordo per tutelare la denominazione di 100 prodotti regionali europei in Cina, nota come indicazione geografica (Ig), e di altrettanti prodotti cinesi nella Ue. L’accordo prevede la salvaguardia di nomi di prodotti come Cava, Whiskey irlandese, Feta e prosciutto di Parma, così come la pasta fagioli del Pixian, il riso del Panjin cinesi, diverse varietà pregiate di tè e le bacche di Goji Chaidamu. 
Con 26 denominazioni l’Italia è il paese più rappresentato nella lista insieme alla Francia. Nell’elenco attualmente figurano, tra gli altri, l’Aceto balsamico di Modena, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e il Prosciutto di San Daniele, la Mozzarella di Bufala Campana, il Pecorino Romano e il Gorgonzola, l’Asiago, la Bresaola della Valtellina, il Taleggio, Toscano che concentrano la maggior parte dell’export in valore di prodotti alimentari Dop ed Igp italiani. Tra i vini, il Barolo, il Barbaresco, il Franciacorta, l’Asti, il Brunello di Montalcino, il Montepulciano d’Abruzzo, il Chianti, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco, il Bardolino superiore, il Brachetto d’Acqui, il Dolcetto d’Alba, il Soave, il Vino Nobile di Montepulciano e la Grappa.
L’accordo deve essere ancora approvato dal Parlamento e dal Consiglio europeo, ma ci si attende che entri in vigore prima della fine del 2020, secondo il comunicato. Verrà esteso fino ad includere 175 prodotti ad indicazione geografica da ambo le parti entro quattro anni dall’attuale accordo. 
Le esportazioni agroalimentari Ue verso la Cina hanno raggiunto il valore complessivo di 12,8 miliardi di euro nei 12 mesi tra il settembre 2018 e l’agosto 2019. 
Confagricoltura evidenzia che l’Italia è il quarto fornitore, nonché il quarto cliente della Repubblica Popolare Cinese nell’ambito dei Paesi europei. L’intero settore agroalimentare italiano vale in Cina 440 milioni di euro. La principale voce dell’export è rappresentato dai vini e dagli spumanti, con un valore di 127 milioni di euro nel 2018 e un trend in crescita.
L’intesa allarga notevolmente il numero di alimenti tutelati dalle indicazioni geografiche, rispetto ai 10 prodotti per parte sui quali i due Paesi si erano accordati nel 2012, e dovrebbe aiutare a incrementare il commercio di beni di alta qualità.

 

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