Ambiente

5 dicembre Giornata Mondiale del Suolo (World Soil Day)

Oggi si  è celebrata la ‘Giornata Mondiale del Suolo (World Soil Day), indetta a livello mondiale per fermare l’erosione e salvare il futuro, occasione importante perché commenta Confagricoltura “si acquisti consapevolezza sul suolo come risorsa limitata e non rinnovabile”.

Il tema di approfondimento di quest’anno è quello dell’erosione, argomento, ricorda Confagricoltura, quanto mai attuale visti i recenti eventi atmosferici che hanno sottoposto a dura prova i terreni agricoli di diverse aree del nostro Paese. Migliaia di ettari allagati, soggetti a forti ruscellamenti, anche a causa dell’esondazione di diversi fiumi, con perdita di strati superficiali di terreno che contengono grandi quantità di nutrienti organici e minerali.

In tale contesto, per Confagricoltura occorre avere la massima consapevolezza sull’importanza di mantenere la vitalità delle imprese agricole e della gestione delle foreste. Gli agricoltori sono i principali baluardi nella difesa di questo elemento naturale che fornisce al genere umano servizi ecosistemici necessari al proprio sostentamento: prodotti alimentari e biomassa, materie prime;  regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e dei nutrienti, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi;  conservazione della biodiversità; servizi culturali (paesaggio, patrimonio naturale).

Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli è quindi giunto il momento di porre in essere un’incisiva azione strategica, con una visione integrata delle diverse politiche e considerando tutti gli interessi coinvolti dall’utilizzo della risorsa suolo. Ed è improcrastinabile l’avvio di una discussione approfondita per definire l’attesa legge quadro nazionale, che permetta: di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’ONU e dall’Unione Europea del “consumo di suolo zero” entro il 2050; di indicare linee di intervento per prevenire il dissesto idrogeologico e ridare vitalità alle aree interne del Paese; di definire interventi specifici per riportare la sostanza organica nei suoli.
In 25 anni in Italia si è perso un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari. Per Coldiretti la disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico.
“Se non poniamo un argine al consumo di suolo perdiamo un’opportunità in termini di sviluppo economico e occupazionale per l’intero Paese oltre al fatto che c’è un tema che riguarda l’ambiente, la sicurezza e la qualità della vita” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.
Confagricoltura, da parte sua, nel rispetto degli obiettivi europei di sviluppo sostenibile al 2030, ha preso l’impegno di contribuire alla rigenerazione dei suoli attraverso specifiche azioni con i propri agricoltori. E sollecita che le politiche dirette alla preservazione dei suoli agricoli e forestali vengano allineate con quelle per lo sviluppo della bioeconomia circolare.

 

 

DATI SU CONSUMO ED EROSIONE DEL SUOLO

 

  • E’ stato stimato che, a livello mondiale, l’85% della perdita di suolo fertile deriva dall’erosione superficiale: ogni secondo, nel mondo, si perde suolo corrispondente ad un campo di calcio.
  • Per la perdita di terreno agricolo, maggiore impermeabilizzazione del suolo (urbanizzazione), gli effetti distruttivi conseguenti al dissesto idrogeologico del territorio (frane, alluvioni) tendono ad aggravarsi.
  • Meno suolo si traduce in minore superfici dedicate all’agricoltura, riduzione della fertilità dei terreni, e meno cibo; tutto ciò a fronte di una popolazione mondiale in aumento che richiede, al contrario, maggiori derrate alimentari. Nel 2050 gli abitanti del Pianeta supereranno i 9 miliardi di persone con un aumento del 60% della domanda di cibo, foraggio e fibre entro quella data.
  • Il consumo di suolo resta elevato anche nel nostro Paese: nel 2018 si sono persi 51 chilometri quadrati di territorio, ovvero, in media, circa 14 ettari al giorno.
  • In totale, nel periodo 1956-2018, sono stati sottratti 2,3 milioni di ettari, pari al 7,64% della superficie nazionale, percentuale che arriva al 12,2% se si considerano solo i territori di pianura o con pendenza inferiore al 10%, che sono i più favorevoli per la produzione agricola.

 

 

 

(elaborazione: Centro Studi Confagricoltura su dati Ispra)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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