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48 arresti per truffe a fondi Ue

I carabinieri del Ros e del Comando tutela ambientale, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare richiesta dalla Dda di Bari nei confronti di 48 persone accusate di associazione mafiosa, riciclaggio, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi ed esplosivi,truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche anche dell’Unione europea e concorrenza illecita con minaccia o violenza.

L’operazione, denominataGrande carro, ha coinvolto le province di Avellino, Bari, Brescia, Brindisi, Chieti, Foggia, Forlì Cesena, Imperia, Lecce, Napoli, Rimini, Salerno e Teramo.

I provvedimenti scaturiscono da un’indagine avviata dal Ros che – dopo la cattura del latitante Francesco Russo in Romania – si è concentrata sulle dinamiche criminali riconducibili alla batteria “Sinesi-Francavilla”, organizzazione mafiosa sviluppatasi alla fine degli anni ’80 nella Provincia di Foggia, la cui esistenza è stata giudiziariamente accertata da numerose sentenze passate in giudicato.
Strutturato in ”batterie”, nel corso degli anni, il sodalizio ha subito un fenomeno di modernizzazione criminale che lo ha portato ad orientarsi verso un più evoluto modello di mafia degli affari. Le indagini hanno consentito di documentare l’esistenza di una articolazione della batteria attiva a Foggia, Orta Nova (Fg), Ascoli Satriano (Fg) e Cerignola (Fg), con interessi su Rimini e l’Alta Irpinia, nonché in Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca. Ed ancora, ruoli e funzioni degli affiliati all’interno della consorteria che rispondeva a Francesco Delli Carri, storico esponente della Società foggiana e a suo fratello Donato. Soggetti impegnati nel reinvestimento dei proventi illeciti nel settore immobiliare e nelle truffe per l’indebita percezione di contributi per l’agricoltura erogati dall’UE e dalla Regione Puglia. Sono emersi inoltre rapporti dei Delli Carri con esponenti della criminalità garganica e di Canosa di Puglia (Bt), grazie ai quali hanno potuto esercitare le proprie attività illecite in quelle aree.

“Non permetteremo mai alla mafia di mettere le mani sui fondi destinati all’agricoltura. Lo Stato c’è e il mio ringraziamento va ai Carabinieri del Ros, al Comando Tutela Agroalimentare dei Carabinieri e alla Dda di Bari”. Cosi il ministro Teresa Bellanova ha commento l’operazione.  “Da anni – sottolinea il ministro –  persone senza scrupoli, secondo quanto emerge dalle indagini, mettevano le mani sui fondi europei destinati all’agricoltura, intimidendo gli agricoltori con minacce e violenze, fino ad arrivare al sequestro di persona. Crimini intollerabili, che si aggiungono al danno di sottrarre importanti fondi europei destinati all’agricoltura. Tutto questo è imperdonabile. Più che mai oggi. Un’operazione importante che conferma inoltre ancora una volta la cogenza della riforma dei reati in materia agroalimentare e del codice antimafia. Non dobbiamo abbassare mai la guardia e continuare a contrastare ogni forma di illegalità a difesa dell’economia sana, in un contesto dove risulta significativo il rischio di infiltrazioni nel tessuto produttivo locale, soprattutto in questo momento in cui molti si trovano in sofferenza per la crisi economica in atto”.

 

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